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Chiedere
di non fumare
campagna
anti fumo-passivo: scarica, stampa e affiggi
Lettera
al ristorante/locale
Lettera
al datore di lavoro
Chiamare
i Carabinieri o la Lilt
Gli
Slogan di Aria pulia
|
Cosa può fare
ognuno di noi?
Tutte
le persone consapevoli che respirare aria pulita e non
fumo di sigarette è indispensabile ed è un diritto, (in
alcuni luoghi è sancito direttamente dalla legge e negli
altri indirettamente: vedi sentenza 399 della
C.Costituzionale)
, possiamo cominciare ad esigere che sia rispettato!!
Per noi stessi, per chi non può farlo da solo (i
bambini!), per un senso generale di civiltà.
In questa pagina non
elenchiamo le azioni legali che si possono intraprendere,
(vedine qualche riferimento nella sezione "cosa
dice la legge"),
ma azioni quotidiane più piccole e facili da attuare.
(Iscriviti alla nostra
mailing list http://it.groups.yahoo.com/group/non-fumatori e raccontaci le tue impressioni
e la tua esperienza).
- Chiedere
alle persone di non fumare perchè ci da
fastidio/spiegare. La semplice richiesta spesso è
sufficiente a risolvere il problema. Non è
difficile, per esempio al lavoro, imporre che non
si fumi nella nostra stanza: bisogna però dirlo
e "voce alta" e con
"fermezza". Molti
fumatori fumano nei luoghi chiusi perché convinti che in fondo non danno fastidio a
nessuno, o che il fumo non ristagna
nell' ambiente. Quando tutte le persone che non
fumano protesteranno per l'affumicamento imposto,
diventerà normale "andare a fumare
fuori" o nella propria stanza
chiudendo la porta e aprendo la finestra. E'
facile portare argomenti a
favore di questa pretesa: la sentenza 399 della
Corte Costituzionale dice che il diritto alla
salute viene prima del diritto di esercitare il
diritto di fumare. Il fumo non fa
"solo" rischiare il cancro in un
qualche futuro, ma provoca malattia
immediata. Facciamo leggere (con e-mail,
con fogli stampati) le parole della sentenza 399
e i danni del fumo passivo.
Possiamo dire per esempio ( sempre con un sorriso
simpatico e rassicurante: è importantissimo!):
---Ti ringrazio per non fumare qui! ( o: di
fumare altrove!)
---in questa stanza non si fuma perché il fumo
mi da fastidio. Leggi qui (la sentenza 399, i
danni del fumo passivo).
---scusa, potresti andare a fumare da un'altra
parte, perché il tuo fumo ristagna nell'aria? E
aprire con stizza la finestra!.
---(al bar:) può fumare un po' più in là? e dopo
il sorriso lanciare una occhiataccia schifata che
faccia sentire in colpa l'affumicatore. O farsi
cogliere da un attacco interminabile di tosse.
---vi chiedo di essere così gentili da fumare da
un'altra parte, perché se fumate qui, l'aria
diventa tossica. Cosa vi costa?
---Non lo sa che in ospedale/nella metropolitana
è vietato fumare? Dovrebbe spegnere la
sigaretta. non gliene frega niente della legge?
---(e se ci chiedono:"e io come
faccio?" rispondiamo:) non lo so, trova tu
una soluzione, ma non hai diritto di affumicare
me!
- Piccola campagna anti
fumo-passivo : scarica, stampa e affiggi. se nei luoghi che
frequentiamo abitualmente, (per esempio al
lavoro, negli spazi comuni), la semplice
richiesta illustrata prima non basta, possiamo
fare un'azione continuata di informazione e sensibilizzazione, con gentilezza, pazienza e
costanza: FUNZIONA! Possiamo affiggere ogni
giorno un cartello (alle macchinette del caffè,
per esempio) a scelta fra i seguenti, o altri che
ognuno si procurerà, riferendoci sempre e solo
al fumo passivo, mai quello attivo. Purtroppo o
per fortuna, la tecnica del "messaggio
ripetuto" funziona. La rimozione dei
cartelli da parte di chi non li gradisce o non li
capisce, ci darà l'occasione di appenderne ogni
giorno uno diverso, ricavandolo dalle fonti più
svariate. ( citare sempre le fonti). Se i
cartelli li stampiamo su carta adesiva, chi
cercherà di staccarli avrà molte difficoltà e
rimarranno... divertenti tracce, che metteranno
allo scoperto il problema. Si può comprare la
carta adesiva nei negozi di generi per computer.
Si possono usare fogli di carta colorata, che
catturano l'attenzione e sono piacevoli.
Suggeriamo colori pastello.
- Lettera al
ristorante/locale. Possiamo mandare una lettera al
gestore del locale fumoso dove siamo stati
l'ultima volta, affinché si renda conto che per
tante persone passare la serata senza respirare
fumo è una cosa importante che sicuramente
influenza la scelta di quali posti frequentare.
Copia o prendi spunto da: Esempio
di Lettera.
Possiamo dire le stesse cose anche a voce:
complimentarci per l'aria pulita, o lamentarci
per il fumo. I gestori sono sensibili alle
esigenze dei clienti: provare per credere!
- Lettera al datore di
lavoro.
E' difficile e antipatico trovarsi in contrasto
con il datore di lavoro. Ma una lettera che
evidenzia un problema e sollecita soluzioni, non
deve essere necessariamente ostile e anzi può
essere gradita. Riportiamo l'esempio di due
lettere che hanno funzionato!
Copia o prendi spunto da: Esempio
di Lettera.
Esempio di Lettera meno forte.
Possiamo esporre il problema anche verbalmente al
datore di lavoro, al direttore del personale e al
responsabile della 626.
- Chiamare i Carabinieri
o la LILT ( per i luoghi dove la legge vieta il
fumo esplicitamente) . Le direttive del Ministero dell
Salute inserite nella Legge Finanziaria del 2002,
invitano i cittadini a chiamare i Carabinieri (al
112) per fare finalmente rispettare i divieti
esistenti. Dove il problema persiste, facciamolo.
La chiamata rimane anonima senza nessun impegno
per il cittadino, e, lo abbiamo letto nel Gennaio
2002 su tutti i giornali, i controlli sono
effettivi e le multe arrivano davvero. Controlla
sul sito quali sono i luoghi nei quali la legge pone il divieto
Si può fare una segnalazione anche al numero
verde 800-998877 della Lega italiana contro i
tumori (LILT) il lunedì e il giovedì dalle
10.30 alle 20; martedì, mercoledì e venerdì
dalle 10.30 alle 14.30. Al centralino rispondono
medici, psicologi e biostatistici.
- Gli slogan di Aria
Pulita. li
posiamo utilizzare per la campagna anti-fumo
passivo descritta sopra.
( ............................IN
ALLESTIMENTO........................... )
brano della Sentenza della
Corte Costituzionale n. 399
dell'
11 dicembre 1996
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del
28 dicembre 1996.
"È stato pure ripetutamente
affermato che la tutela della salute riguarda la generale
e comune pretesa dell'individuo a condizioni di vita, di
ambiente e di lavoro che non pongano a rischio questo suo
bene essenziale. E tale tutela implica non solo
situazioni attive di pretesa, ma comprende oltre
che misure di prevenzione anche il dovere di non
ledere né porre a rischio con il proprio comportamento
la salute altrui. Pertanto, ove si profili una
incompatibilità tra il diritto alla tutela della salute,
costituzionalmente protetto, e i liberi comportamenti che
non hanno una diretta copertura costituzionale, deve
ovviamente darsi prevalenza al primo."
Articolo da
Repubblica/Salute
del
31 Gennaio 2002
Stanza chiusa? non basta il ricambio
d'aria.
Studi
condotti in Italia da Invernizzi, Boffi e Mazza della
Società Italiana di Tabaccologia (www.tabaccologia.org),
presso lIstituto Tumori di Milano, hanno dimostrato
che fumare una sola sigaretta in un ambiente chiuso di 30
metri quadri (una stanza dufficio di media
grandezza), può portare il Pm10 a 4 5.000 microgrammi
per metro cubo, per circa mezzora. Con un ricambio
daria efficace i valori misurati si mantengono
superiori a 100 mcg/m3. In città con 40 mcg/m3 si
sospende il traffico.
Intanto lEuropa ha avviato il primo grande progetto
di ricerca per misurare lesposizione a fumo passivo
in alcune città europee. Si rileverà la nicotina
presente in ospedali, ristoranti, discoteche, scuole
medie e superiori, università, stazioni ferroviarie e
aeroporti tramite un piccolo campionatore passivo
appositamente predisposto.
Esempio di
lettera al locale
Gentile
signore/a,
chi Le scrive è uno dei suoi tanti clienti, che, qualche
sera fa, ha passato una serata nel Suo locale, che trovo
molto carino ed accogliente.
C'è comunque un appunto che vorrei farle: anche qui come
in tantissimi altri posti dopo circa un quarto d'ora
l'aria diventa irrespirabile a causa del continuo fumo di
sigaretta di alcuni clienti, questo comporta difficoltà
a respirare ed a tenere gli occhi aperti, abiti pelle e
capelli maleodoranti (magari dopo essersi fatti una
doccia ed essersi cambiati), nonché una discreta
frustrazione per non essersi goduti completamente la
serata, per non parlare poi dei danni alla salute.
Personalmente non trovo giusto che dobbiamo rimetterci
sempre noi non fumatori, paghiamo il conto come gli
altri, non diamo fastidio, e trovo che abbiamo il diritto
a goderci una serata.
L'installazione di condizionatori ed aspiratori non è
servita assolutamente a nulla, o non vengono messi in
funzione, quindi l'unica soluzione sarebbe quella di
creare un'area apposita per i fumatori e di fare in modo
che non infastidiscano chi ha deciso di non fumare per
tutelare la propria salute, perché il suo locale non ne
è attrezzato?
Per concludere sarebbe bello se un giorno potessi venire,
con i miei amici, nel suo locale e potermi finalmente
godere una serata senza stramaledire né gli altri
clienti, né, soprattutto, il gestore.
Distinti saluti
oppure
in altra versione:
Gentile
signore/a,
chi le scrive è uno dei suoi tanti clienti, che, qualche
sera fa, ha passato una serata nel suo locale, che trovo
molto carino ed accogliente.
C'è comunque una cosa della quale mi vorrei lamentare:
anche qui come in tantissimi altri posti dopo circa un
quarto d'ora l'aria diventa irrespirabile a causa del
fumo di sigaretta di alcuni clienti, che comporta
difficoltà a respirare ed a tenere gli occhi aperti:
abiti e i capelli diventano maleodoranti e si genera una
discreta frustrazione per non essersi goduti
completamente la serata. Per non parlare poi dei danni
alla salute, riconosciuti ormai come gravi dalla scienza
ufficiale e dalla legge italiana.
Personalmente non trovo giusto che debba rimetterci
sempre chi non fuma: paghiamo il conto come gli altri,
non diamo fastidio, e trovo che abbiamo il diritto a non
avere conseguenze negative per la salute.
Per concludere sarebbe bello se un giorno potessi venire,
con i miei amici,
nel suo locale e potermi finalmente godere una serata, perché stando così le cose, tenderemo invece a
privilegiare locali per le nostre serate che dimostrano
maggiore rispetto per la salute dei loro clienti.
PS: Nel
sito www.nonfumatori.it c'è un elenco dei ristoranti
liberi dal fumo, realizzato da AriaPulita associazione
non-fumatori, in cui si pubblicizzano gratuitamente i
locali che aderiscono all'iniziativa. Purtroppo il suo
ristorante non può approfittare di questa pubblicità gratuita, per ovvie ragioni. Mi faccia sapere quando
potrò segnalarlo all' associazione.
Firma.
data.
Esempio di
lettera al datore di lavoro
Egregio
Sig. Direttore!
Con la presente, voglio richiamare la sua attenzione su
una situazione che occorre nei locali dell'azienda.
I corridoi, i bagni e gli spazi pubblici, dove tutti
dovrebbero poter sentirsi comodi, sono degenerati in
luoghi puzzolenti dove si può resistere solo con un
mascherino per non respirare quella miscela di cento
sostanze produttrici di cancro. Il fumo si diffonde poi
in tutte le stanze/reparti e viene respirato da tutti i
lavoratori che, ironicamente, per la maggior parte sono
non-fumatori. Per chi è particolarmente sensibile al
fumo, questo significa dover lavorare con permanente mal
di testa, bruciore di gola, insonnia ed altri sintomi
sgradevoli che causano ovviamente una riduzione del
rendimento lavorativo e della motivazione.
Che ironia, dovere adattare il lavoro ai bisogni dei
fumatori, invece di adattare i fumatori ai bisogni del
lavoro!
Perché si permette che i divieti esistenti non vengano
presi sul serio?
Questo tacito permesso a ignorare alcuni regolamenti è
pericoloso, perché debilita il rispetto dei regolamenti
in generale.
Qualcuno potrebbe domandarsi: perché non mi si permette
di ascoltare la radio, o qualche altra cosa che nuoce
alla produttività, mentre a loro si permette di fumare?
Per non parlare del tempo lavorativo "bruciato"
dai fumatori nel loro rituale. Se ogni fumatore ha
bisogno di 5 minuti per fumare ogni sigaretta, faccia lei
i suoi calcoli moltiplicando questo tempo per il numero
di fumatori, dopo per il numero di pause al giorno, e
finalmente per il numero di giorni lavorativi annuali: i
non fumatori non meriterebbero di avere alcuni giorni
più di ferie all' anno?
Invece, i fumatori sono premiati con pause per fumare, e
i non fumatori castigati con veleni indesiderati.
Vorrei pregarla di trovare una soluzione strutturale a
questo problema, e fare sistemare una camera speciale per
fumatori, provvista di un potente aspiratore d'aria,
chiusa ermeticamente e situata molto lontana dal mio
reparto, per dare ai fumatori una reale alternativa e non
costringerli a fumare nei corridoi, oppure, con soluzione
meno costosa, mandarli a fare le loro pause per fumare
fuori dell'edificio.
La voglio pregare di mantenersi coerente in questa rotta,
che è sicuramente la più giusta e democratica, fino a
fare del fumo al chiuso un triste ricordo del XX secolo.
Per conto mio, cercherò di ricambiarle questo favore
tramite un impegno
lavorativo ancora maggiore di quello che ho avuto sempre.
Distinti Saluti
Esempio di
lettera meno forte al datore di lavoro
Oggetto:
fumo passivo in azienda
Per conoscenza: Al direttore del personale e al
responsabile della 626
Spettabile
direttore,
Le scrivo questa lettera per un problema comune a tutte
le nostre sedi.
Personalmente accuso molto la nocività del fumo passivo
che negli ambienti comuni sono costretta a subire, anche
se nella stanza a me assegnata, per un accordo
conquistato faticosamente con i colleghi, non si fuma.
Con una veloce stima si direbbe che almeno il 60% per
cento del personale non fuma, tuttavia si vede costretto
ad inalare fumo, specie negli ambienti comuni, con
ripercussioni sulla salute ormai note a tutti, non solo
riguardo al cancro, che può insorgere forse dopo lunghi
periodi di tempo, ma anche riguardo a disturbi immediati
per l'apparato respiratorio e in generale
l'intossicazione dell'organismo.
Nella convinzione che questi problemi non siano di
rilevanza minore di quelli connessi alla attitudine al
fumo del rimanente 30% del personale, e che se
interpellati, tutti gli altri sarebbero ben felici di
lavorare in un ambiente salubre, e anche con riferimento
al Decreto Legislativo 626 del 1994 e la sentenza 399
della Corte Costituzionale, e non per ultimo, per la
nostra produttività lavorativa, che è direttamente
collegata al benessere fisico durante lo svolgimento
delle attività, le chiedo di prendere qualche efficace
provvedimento, che tenga conto che il fumo, quale materia
gassosa, si diffonde facilmente da un ambiente all'
altro, anche tramite il sistema di ventilazione interno.
Distinti Saluti
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